Runner's World Italia - Dicembre 2016.pdf

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HEROES
I NOSTRI EROI
DEL
2016
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DICEMBRE 2016
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EDITORIALE
TEMPO DI PROVOCAZIONI
È successo ancora, puntualmente
, al ritorno dall’International Shoe Summit, l’incontro tra
le diverse edizioni della rivista e i maggiori brand produttori di calzature per il running che
Runner’s
World International
organizza nella sua sede sulla Third Avenue i primi di novembre, nei giorni
precedenti la maratona di New York: in Redazione ci siamo guardati negli occhi con l’espressione
malinconica di chi era partito carico di buone intenzioni ed è tornato frustrato nel verificare la vivacità
del mondo del running esterno all’Italia e, di conseguenza, il ritardo e l’inadeguatezza del nostro.
Già detto, già scritto, lo so. Ma sta proprio in questo il cruccio: quando le situazioni si ripetono
senza che s’intravedano cambiamenti, ti prende lo scoramento. E meno male che quest’anno chi
scrive ha passato la mano, sperando, forse, in un’interpretazione diversa della “cosa” da parte di
chi è volato oltreoceano in sua vece. Il report è stato, invece, ancora una volta impietoso. Altrove il
running è un’opportunità e la passione e il business si fanno l’occhiolino, anzi, vanno a braccetto,
con grandi vantaggi per entrambi. In Italia sono quasi sempre disgiunti: o vige solo la prima o solo
il secondo e i vantaggi, se ci sono, sono eminentemente temporanei, al di là di ogni lungimiranza.
In un simile “clima” anche solo ipotizzare politiche d’intervento, proposte aggreganti – qualcuno
può darmi notizie, per esempio, di
Maratone Italiane,
l’associazione, una sorta di lega, che riuniva le
42 km e non solo? – appare come una sorta di follia. Le recenti elezioni alla massima carica della
Federazione Italiana di Atletica Leggera
mi è parso, tutto sommato, abbiano suscitato pruriti solo
negli appassionati all’attività dirigenziale, così come quelle alle presidenze regionali: grande
passione momentanea, con promesse e proclami indubbiamente sinceri, ma che a me – nessuno
me ne voglia – sono sembrati solo rilievi procedurali o “cambiamenti di rotta” di relativa
importanza. La realtà globale del running italiano è decisamente più ampia di quella delle gare
istituzionali, dei campionati ufficiali, dell’attività delle Nazionali, e richiede a chi ne avoca a sé la
gestione decantandone enfaticamente l’importanza, un’attenzione vera, molto maggiore di quella
prestata finora. La gestione delle tasse d’iscrizione per le società, gli organizzatori e i partecipanti
alle gare, così come quella dei calendari, tanto per fare degli esempi, paiono anacronistiche nella
realtà internazionale odierna che ha fatto scelte più liberiste, più vicine alle esigenze e ai desideri di
chi si avvicina alla corsa o la pratica da tempo con passione e soddisfazione.
Non che i programmi proposti dai candidati, uscenti o entranti, non avessero una loro struttura
logica, ma altro mi sarei aspettato di sentire. Chi mi frequenta sa che amo fare provocazioni forti,
soprattutto ultimamente. Cose paradossali, ai limiti dell’assurdo, lo riconosco , come “demolire
l’Arena di Milano” oppure “eliminare l’Educazione Fisica dalle scuole medie di secondo grado (le
,
Superiori, insomma), o ancora “togliere l’obbligatorietà della visità d’idoneità alla pratica sportiva
agonistica” Ne avrei altre, ma mi fermo qui per amor di patria. Provocazioni, dicevo, per portare la
.
discussione su un livello necessariamente elevato, seppur – riconosco anche questo – non
condivisibile dai più. Delle prime due, che pure mi piacerebbe “spiegare” eviterò qui di parlare per
,
carenza di spazio. La terza mi sta più a cuore e dunque ci provo: nella realtà odierna del running,
connotata da masse di praticanti di livello amatoriale, a bassa (spesso bassissima) intensità
d’impegno fisico e agonistico, la visita d’idoneità tout court andrebbe rivista. Andrebbe rimodulata
diversamente, così da tornare a dare dignità alla “materia” – attenzione vera alle proprie condizioni
fisiche durante la pratica della corsa – e a chi la applica, per esempio i medici dello sport, percepiti
esclusivamente come notai (una volta l’anno) della salute, anziché come “curatori” della stessa.
Sono già pronto alla replica di chi mi farà notare che a regolamentare la procedura in questione è
una legge dello Stato. Obiezione che però mi consente di dire che quella normativa, scritta non
certo ieri, ma quando la pratica dello sport amatoriale nel nostro Paese era molto meno diffusa, va
affrontata e cambiata. Per scelte di questo tipo, però, ci vuole coraggio e, soprattutto, una visione
d’intenti comune che oggi alle nostre realtà (enti, federazioni, associazioni, club eccetera) sembra
mancare del tutto. Altri (o gli stessi di cui sopra) mi dimostreranno forse che così non è. Ma certo
nei programmi elettorali mi sarebbe piaciuto trovare qualche intento dal vago sapore rivoluzionario
in più. Avanti tutta, dunque, con la spending review (anche delle idee).
Marco Marchei
Il Direttore
DICEMBRE 2016
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RW
Dicembre
SERVIZI
63
I numeri del runner italiano
ECCOCI QUA
Per il 50° anniversario di RW abbiamo
ripetuto un sondaggio che avevamo
svolto 10 anni fa e… molto è cambiato.
REDAZIONE RW
69
RW Action
FORTE & VELOCE
Un semplice programma di tonificazione
per le donne runners che vogliono essere
più potenti e scattanti.
DI JEN ATOR
\
26
105
05
\
40
72
Il racconto
RUNNING SHOES STORY
Dai lacci alle forme: 50 anni di
(quasi sempre) fantastica
innovazione della scarpa da corsa.
DI JONATHAN BEVERLY
SOMMARIO
1
Editoriale
4
Digital
8
Lettere
10
Social
11
Chiedi a RW
12
Inside
14
Outside
17
Human Race
Costanza “Connie” Giachetti
PIÙ
Back Story: Molly Huddle
(20), L’incrocio (21), D Run:
Sara Cardin (22), Race by
theNumbers: Tcs New York
City Marathon (23), Young
Runner: Yassine Rachik (24),
My Running Life: Oliviero
Bosatelli (26)
28
Active
PERSONAL BEST
31 Alza il riscaldamento
32
Training
Accendi la passione
PIÙ
Un successo sudato (35)
Easy Run (36), Fast Run (38)
40
Nutrition
Dribbling natalizio
PIÙ
Un caldo recupero (42)
44
Mind+Body
Prendi posizione
PIÙ
Fisico perfetto (46),
Check up (48), Gear (51),
Gear Lab (54)
OPINIONI
56
Gioca il Jolly
Autunno “primaverile” a Parigi
DI PIERCARLO PIROVANO
80
RW Shoe Awards
IL TRIONFO DI SAUCONY
Il brand di Boston si aggiudica il nostro
ambito riconoscimento internazionale
di scarpa dell’anno.
DI ROSARIO PALAZZOLO
82
Speciale training
NON SI FINISCE MAI D’IMPARARE
«Vi racconto quello che 11 runners mi
hanno insegnato». Perché un allenatore
ha sempre da apprendere dagli allievi.
DI FULVIO MASSINI
89
Heroes 2016
I NOSTRI EROI
Sei persone davvero speciali che hanno
lasciato il segno nel mondo della corsa…
e non solo.
DI G. ORLANDO, M. RAMUNDO, M. TAROZZI
96
World runner
L’ISOLA DAI MILLE COLORI
In un viaggio a metà tra la vacanza di
lusso e l’avventura estrema, vi portiamo
a Mauritius (anche) per correre.
DI CRISTINA PICCINOTTI
58
In my shoes
Una corsa perfetta nel parco
DI ROSARIO PALAZZOLO
60
Librincorsa
La rincorsa dell’impossibile
DI MARIA TERESA STASOLLA
RW CONSIGLIA
105
RW Consiglia
DI MAGDA MAIOCCHI
PIÙ
Calendario Running (111),
Le gare al top 2016 (120)
124
Focus
News for runners
DI MAX GRASSI
127
RW Report
Dentro il mondo di RW
128
Io sono un runner
Zefferino Monini
72
COVER
Jamie-Lee Aldous
fotografata in
esclusiva per
Runner’s World
da Casey Crafford.
Scarpe by
New Balance
96
DI MARCO MARCHEI
DICEMBRE 2016
RUNNER’S WORLD
3

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